Forse non tutti sanno che la necessità di ridurre i rifiuti prodotti nelle varie fasi della ristorazione collettiva non è una moda da ambientalisti fanatici, ma è una ben precisa direttiva del Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea contenuta nelle Comunicazioni su Consumo e Produzione Sostenibile (COM del 2008), che si poneva l’obiettivo di raggiungere entro il 2011, la quota del 50% di appalti verdi sul totale degli appalti aggiudicati per tale categoria di affidamenti e forniture.
Fonte: www.minambiente.it
In Italia, con
DM 25 luglio 2011 (G.U. n. 220 del 21 settembre
2011) sono stati adottati i "Criteri Ambientali Minimi" per:- Ristorazione collettiva e derrate alimentari: per opportuna consultazione è disponibile la relazione di accompagnamento.
- Nel corso del 2012 è stata svolta una indagine nazionale su un campione significativo di gare d’appalto di enti pubblici. Tale rapporto, a cura di Ecosistemi, ha come titolo "Indagine ristorazione collettiva 2012".
I CAM consistono in indicazioni specifiche di natura
ambientale - e quando possibile etico-sociale - collegate a diverse fasi che caratterizzano
le procedure di gara:
- la definizione dell’oggetto dell’appalto e la selezione dei candidati, laddove sia opportuno selezionare gli offerenti in base alla loro capacità tecnica di assicurare migliori prestazioni ambientali durante l’esecuzione del contratto;
- la definizione delle specifiche tecniche di base;
- i criteri premianti con i quali valutare le offerte che offrono prestazioni o soluzioni tecniche più avanzate rispetto alle caratteristiche definite nel capitolato di appalto;
- la definizione delle condizioni di esecuzione dell’appalto/clausole contrattuali.
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